Gli Alpini oggi

Il periodo di ricostruzione delle truppe alpine dopo il conflitto fu relativamente lungo; dagli iniziali
due battaglioni (Piemonte e L'Aquila) all'istituzione delle cinque brigate che hanno costituito l'organico del corpo alpino fino agli inizi degli anni
novanta, trascorsero circa otto anni. I vincoli posti dall'armistizio furono superati solo nel 1949 con l'entrata dell'Italia nel patto Atlantico dove le
forze armate si impegnavano a controllare da sole le frontiere orientali e l'ordine pubblico in tutta la penisola. Intanto nell'aprile del 1947 ricomparve
il giornale "L'Alpino", anch'esso nato nel 1919 su iniziativa del tenente degli alpini Italo Balbo, poi noto esponente del fascismo. Nell'ottobre
del 1948 si svolse a Bassano del Grappa la prima adunata del dopoguerra, che dopo una sosta del 1950 dovuta a ragioni tecniche, riprese senza più
interrompersi. Nello stesso anno venne ricostituita la scuola militare alpina di Aosta, mentre la Guardia alla Frontiera, istituita durante il fascismo, fu
assorbita dalle truppe Alpine, dando vita alla specialità degli Alpini d'Arresto. Per presidiare le nuove opere fortificate, nei primi anni cinquanta
vennero costituiti dapprima i "battaglioni da posizione", poi i "raggruppamenti

Gli stemmi delle 5 Brigate Alpine

da posizione" per poi passare, nel 1962, ai "reparti d'arresto". I battaglioni da posizione e i reggimenti da posizione fino al 1957 ebbero in carico tutte le postazioni
di montagna e di pianura. A partire da tale data, invece, le fortificazioni di pianura restarono alla Fanteria d'Arresto, mentre quelle di montagna passarono
definitivamente agli alpini. Verso la metà degli anni cinquanta le truppe Alpine furono quindi portate a cinque brigate: "Taurinense", di stanza in Piemonte con il comando a
Torino ed i reparti in val Chisone, val Susa e nel cuneese; bacino di reclutamento in Piemonte, Valle d'Aosta, piacentino e nelle zone appenniniche
della Liguria e della Toscana; "Orobica", di stanza nell'Alto Adige occidentale, con il comando a Merano ed i reparti in val Venosta e valle Isarco; bacino di
reclutamento in Lombardia; "Tridentina", di stanza in Alto Adige orientale, con il comando a Bressanone ed i reparti in val Pusteria e valle Isarco; bacino di
reclutamento in Trentino-Alto Adige e nella provincia di Verona; "Cadore", di stanza in Veneto con il comando a
Belluno ed i reparti nel Cadore; bacino di reclutamento nelle province di Belluno e di Vicenza e nelle zone appenniniche dell'Emilia-Romagna;
"Julia", di stanza in Friuli con il comando a Udine ed i reparti in Carnia (un battaglione, "L'Aquila" distaccato in
Abruzzo); bacino di reclutamento nella provincia di Treviso, in Friuli-Venezia Giulia, in Abruzzo e nella provincia di Isernia.
Negli anni '50 nacquero gli alpini paracadutisti "Monte Cervino", specialità nella specialità, che tuttora rappresentano l'élite delle truppe
alpine. Altra novità fu l'istituzione dei Centro Addestramento Reclute (CAR), per la formazione iniziale delle reclute di leva. Negli anni settanta,
nell'ambito di una ristrutturazione dell'esercito per ridurre i contingenti rendendo l'istituzione militare più efficiente e moderna, le truppe alpine
furono riorganizzate con l'abolizione dei reggimenti e la formazione di unità di livello superiore; le brigate. Queste brigate alpine erano riunite nel 4°
Corpo d'Armata Alpino del quale il primo comandante nel 1952 fu il generale Clemente Primieri, che comprendeva anche unità di supporto di cavalleria,
artiglieria, genio militare, trasmissioni, aviazione leggera e servizi. Compito del IV Corpo d'Armata era la difesa del settore alpino nord-orientale in caso
di un attacco sferrato dalle forze del patto di Varsavia. Nell'estate 1972, per
Alpini

festeggiare il centenario, rappresentanze di cinque brigate alpine e della Scuola Militare Alpina organizzarono il cosiddetto "raid del centenario"
con una marcia che da Savona, passando per Trieste, arrivò il 20 luglio a Roma. Dalle truppe alpine dal 1963 era inoltre tratto il contingente che costituiva la
componente italiana assegnata all'Allied Mobile Force-Land (AMF-L) della NATO, dipendente dal Comando alleato in Europa. Una piccola e mobile task force
formata nell'ambito della Taurinense, formato da 1500 uomini suddivisi in tre unità: il "Gruppo tattico alpini aviotrasportabile", il "Reparto
di sanità aviotrasportabile" e il "National Support Element" per il sostegno logistico del contingente.

GLI ANNI NOVANTA Nei primi anni novanta, con il venire meno della minaccia sovietica, venne avviato il processo di ristrutturazione
dell'esercito, che comportò per le truppe alpine la soppressione di gloriosi reparti, tra i quali anche le Brigate Orobica e Cadore e degli Alpini
d'Arresto. Nel 1997 il IV Corpo d'Armata alpino fu riorganizzato nel Comando truppe alpine formato da tre Brigate (Taurinense, Tridentina e Julia), che
divennero due nel 2002 in seguito alla soppressione della seconda. Questa ristrutturazione vide gli alpini impegnati in un rinnovamento addestrativo e
logistico che gli permise di diventare uno dei reparti più idonei agli impieghi all'estero, là dove servono uomini ben preparati fisicamente, militarmente
abituati a muoversi in piccoli gruppi autonomi. Per superare le difficoltà legate all'opinione pubblica contraria ad utilizzare militari di leva per
missioni all'estero, nel 1995 è stato introdotto l'arruolamento di personale volontario, e questa nuova disponibilità di personale ha trasformato le brigate
in un prezioso serbatoio di unità da utilizzare sia in operazioni di ordine pubblico interno (missioni "Forza Paris" in Sardegna, "Vespri
Siciliani" in Sicilia e "Riace" in Calabria), sia in operazioni umanitarie all'estero. A partire dagli anni '90 è iniziato l'impegno delle
truppe alpine nelle missioni internazionali e umanitarie all'estero. Tra queste vanno ricordate le missioni di

Operazione Albatros

peacekeeping in Libano (missioni "Libano 1" e "Libano 2" tra il 1982 e 1984) e Albania (KFOR 1993, Alba 1997 e AFOR 1999), la missione operazione
Provide Comfort nel Kurdistan iracheno al termine della guerra del Golfo, l'operazione Onumoz nel 1993/'94 con le brigate Taurinense e Julia inquadrate
nel contingente "Albatros" in Mozambico e lemissioni per il mantenimento della pace in Bosnia (operazione Joint Guard e operazione Costant
Guard 1997/1998). Dalla fine degli anni '90 gli alpini hanno visto il loro impegno in Kosovo (OSCE/KVM 1998/'99) dopo l'intervento della NATO e il ritiro
dell'esercito serbo, e in Afghanistan (dal 2002 missione Nibbio e operazione Enduring Freedom). Questi sono i principali teatri che hanno visto operare le
Penne nere a cavallo tra il novecento e gli anni duemila; e se da un lato ciò ha permesso di apprezzare gli Alpini a livello internazionale, dall'altro ha
comportato la riduzione dell'addestramento prettamente alpino a favore di una versatilità d'impiego su ogni teatro mondiale. Con la legge 23 agosto del 2004
nr. 226 venne decretata la sospensione del servizio militare a partire dal 1° gennaio 2005 e con essa la coscrizione obbligatoria. La sospensione della leva
obbligatoria ha determinato la fine del reclutamento regionale e dal 2005 gli alpini vengono reclutati su tutto il territorio nazionale.


Fonte Wikipedia.